Arkin Tilt Architects: l’uso dei materiali locali

La passione per il rapporto tra essere umano e natura, l’idea di un’architettura che non consuma l’ambiente. David Arkin e Anni Tilt sono cresciuti con questi principi. E quando hanno progettato una casa per loro stessi, li hanno messi a frutto nel migliore dei modi, armonizzando assieme tutti gli accorgimenti atti ad azzerare l’impatto ambientale dell’edificio e il suo consumo di energia.

Il tetto della zona giorno, coperto di erba. Si nota in primo piano lo sgocciolatoio a catena di calici. 

La prima preoccupazione è stata quella dell’orientamento:

La casa ha un sviluppo orizzontale, si distende da est a ovest, si rivolge al panorama della valle a mezzogiorno e le coperture sporgono quanto basta per schermare le ampie finestrature dal sole alto d’estate, permettendo invece l’irraggiamento diretto durante i mesi invernali. I tetti sono coperti da pannelli solari o da strati di terra erbosa così da generare l’energia necessaria per la casa e da raffrescare gli ambienti sottostanti in estate e isolarli dal freddo invernale. Le pareti esterne sono in terra cruda intonacata, o in blocchi di terra e polvere di pietra locale compressa (watershed block), o in paglia compressa e intonacata. Non a caso David Arkin è attualmente il direttore della Straw Building Association della California (associazione dei costruttori con la paglia).

L’edificio consente enormi risparmi:

Non al momento della costruzione (che costa più o meno quanto i sistemi usuali), ma nel corso degli anni. Infatti le pareti in terra cruda sono i migliori sistemi isolanti, sia termici, sia acustici. E grazie ai pannelli solari termici e fotovoltaici la casa diviene praticamente autosufficiente sul piano energetico.
L’uso di terra cruda, paglia e pietra vulcanica rimanda ai più antichi sistemi costruttivi ma, come si vede, l’architettura ha un taglio decisamente contemporaneo: infatti unire sistemi di bioedilizia ben sperimentati nei secoli, con la tecnologia attuale e un design di assoluta contemporaneità è l’obiettivo principale dello studio Arkin Tilt. Siamo di fronte a quel che si può definire biodesign: sta qui il futuro della progettazione architettonica.

 

Cucina e soggiorno, con le pareti in terra cruda intonacata.

 

La stufa è incastonata nella parte in blocchi di terre locali (polveri di basalto provenienti da una cava di Mark West Springs e cenere vulcanica dei monti Mayacamas ) compressa (Fotografie Edward Caldewell, courtesy Arkin Tilt Architects).